sabato 24 maggio 2014

Pane al pane!

L'Europa del meretricio finalmente svela il suo volto, da oggi la prostituzione e la droga saranno parte integrante del PIL; la ricchezza nazionale e la conseguente capacità di produrre (sic!) debito saranno calcolati anche (e direi soprattutto) in base al libertinaggio spregiudicato a cui si vorrebbe condurre ciò che resta della vecchia Europa: Qui il misfatto

Come tornano alla mente, ormai quasi profetici, i versi di De Andrè nel suo "Testamento"!

"ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana"

I "ragionieri" di Bruxelles ci renderanno quindi edotti di ogni rendita, ma è solo per il nostro bene, pardon! per il nostro PIL. D'altronde sono o non sono i "protettori" dell'Euro?

giovedì 1 maggio 2014

Nudi alla meta!

Lo Spirito è sempre il cammino, mai la meta.

E invece si bussa alle porte dello Spirito nella speranza di un risultato, di un conseguimento da ottenere e custodire, da difendere con cura.

Ottenuto, quale che sia, un purchè minimo e parziale risultato, lo sentiamo appartenere a noi stessi e lo proteggiamo, come fosse la misura del nostro valore.

Di più! Conformiamo tutto il cammino a misura di noi stessi, del conseguimento ottenuto, di quel che già siamo; e quanta dialettica profusa ad avvalorare questa falsa, costruita immagine, che ci difenda dal prorompere dello Spirito!

Ci si scava una trincea di ricordi per non rischiare di doversi trovare, faccia a faccia, con l'ignoto che urge ai confini della coscienza.

Finchè un destino propizio, un radicale dolore, un impulso più profondo e autentico, non ci pongano inesorabilmente di fronte all'abisso, perchè si possa contemplare la vacuità e l'orrore di tutto quel che abbiamo perseguito e voluto "per noi stessi".

Dorian Gray aveva il suo ritratto, noi abbiamo questa coscienza.

L'esperienza dura a lungo, perchè ogni atomo del nostro passato dev'essere purificato sull'olocausto della conoscenza di sè. L'isola di ricordi che continuamente si sgretola e non ci sorregge è la trasformazione del doppio, su cui ottusamente poggiamo per non essere travolti dall'Abisso.

E in questo sgretolarsi del senso di sè basato sui ricordi, ci si ritrova come un seme marcio sprofondato nella terra: non v'è più nulla da gustare del vecchio frutto e niente ancora da ammirare della nuova pianta.

Ma si comincia a comprendere che tutto quello che si trasforma e ci abbandona è esattamente quel che ostacolava la purezza di una visione ulteriore: si affaccia come un'aurora alle porte dell'Anima, l'orrore del vuoto risuona di un'essenza che il nostro attaccamento a noi stessi ci impediva di percepire.

E' questa la meta? Proprio per nulla! Si deve ripetere altre tre volte, prima che ci si possa veramente donare e meritare di poter ricominciare tutto daccapo.

Ed è più difficile ogni ulteriore volta, perchè ogni volta la trasformazione tocca zone più profonde dell'essere: lunga è l'Arte e breve la vita.

Ma ogni volta, tutte le volte, il segreto ineffabile della vittoria è sempre lo stesso:

"nell'ora della battaglia, sia il pensiero di una donna a consolarti".